L‘olio diatermico, conosciuto anche come fluido diatermico, è una tipologia di olio molto impiegato in processi industriali e nei sistemi di riscaldamento. Nell’articolo di oggi, scritto insieme al team di esperti di Oil Service, scopriremo quali sono le caratteristiche che fanno dell’olio diatermico un prodotto così importante.
Olio diatermico: cosa è
L’olio diatermico è un lubrificante caratterizzato da un’elevata viscosità. Viene utilizzato come fluido convettore in sistemi termici che necessitano di altissime temperature per il loro funzionamento. In quanto derivato del petrolio, è caratterizzato da un elevato peso molecolare e da una spiccata stabilità termica. Grazie a queste sue caratteristiche è quindi capace di sopportare temperature superiori ai 300°C senza decomporsi, mantenendosi liquido alla pressione atmosferica fino a 350°C.
Le caldaie a olio diatermico rappresentano una vera e propria innovazione nell’ambito della generazione di calore nei processi industriali. Grazie alla sopracitata capacità di resistere alle variazioni termiche, questo tipo di olio garantisce infatti un alto livello di sicurezza. I suoi impieghi sono molteplici. Tra questi si ricordano:
- Reattori chimici
- Termosifoni a olio
- Operazioni di riscaldamento industriale
- Produzione indiretta di vapore
- Formatura a caldo.
L’olio diatermico viene solitamente scaldato in centrali termiche a metano, ma possono essere talvolta usate delle resistenze elettriche. Viene portato a una temperatura di circa 250°C all’interno di una caldaia e successivamente immesso nel sistema di tubazione dell’impianto, fino ad arrivare al termosifone. Una volta giunto a destinazione l’olio diatermico cede il suo calore e torna indietro, spinto da pompe verso la caldaia a una temperatura più bassa rispetto quella di partenza. Il percorso di ritorno avviene lungo tubi diversi da quelli percorsi all’andata.
Una volta usurato, l’olio diatermico dà vita a residui di gas e carbonio che ne comprometteno la naturale capacità di immagazzinare e cedere calore, rendendolo di fatto inutilizzabile. Per questo motivo è fondamentale scegliere un prodotto di buona qualità e operare frequenti operazioni di manutenzione dell’impianto e di monitoraggio dello stato chimico dell’olio. Eventuali perdite, o un eccessivo riutilizzo dell’olio deteriorato, possono infatti provocare seri danni e, nei casi peggiori, scatenare incendi.
Per via delle sue specifiche fisico-chimiche, l’olio diatermico si presta bene anche al riscaldamento condominiale. Questo impiego è tuttavia raro dato che, nella maggior parte dei casi, continua a venire preferita l’acqua in quanto alternativa più economica, dotata di un coefficiente di scambio termico maggiore e priva di qualsiasi rischio di infiammabilità. Per essere utilizzato inoltre l’olio diatermico necessita di essere immesso nei tubi attraverso un’apposita pompa di circolazione.
Olio diatermico: caratteristiche
Da un punto di vista chimico-fisico l’olio diatermico può essere:
- Sintetico.
- Sotto forma di minerale puro.
- Sotto forma di minerale additivato.
In quest’ultimo caso vengono aggiunte basi paraffiniche e altri additivi per migliorare la capacità di stabilità termica. Secondo la norma ISO 6743-12 è possibile identificare cinque diverse tipologie di olio diatermico. La classificazione dipende dal circuito (aperto o chiuso), dalle applicazioni di esercizio e della temperatura. Le sue proprietà fisiche sono le seguenti:
- Temperatura di ebollizione elevata (tra 400°C e 500°C).
- Punto di congelamento basso.
- Coefficiente di dilatazione elevato (all’incirca il 7% per 100°C).
- Calore specifico limitato (da 0,4 a 0,7 Kcal/kg°C).
- Peso specifico di 0.85 kg/dm3.
- Punto d’infiammabilità intorno ai 200°C.
- Viscosità variabile a seconda del tipo di impianto in cui deve essere utilizzato. In generale si presenta con ISO VG 15, 22 e 32.
Il suo impiego può avvenire in tre stati differenti:
- Fase liquida alla pressione atmosferica, come nel caso degli impianti di acqua calda. È lo stato più utilizzato e con resa migliore.
- Fase liquida ma sotto pressione. Questo stato richiede un tipo di olio specifico. Viene impiegato negli impianti di acqua surriscaldata.
- Forma di vapore sotto pressione. In questo caso vanno scelti oli a base di difenile o ossido di difenile.
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