Il 1 dicembre 2022 è entrato in vigore il Decreto Legge n. 179 o Decreto Legge Carburanti che modifica i provvedimenti sulle accise carburanti per autotrasportatori. Dopo i due Decreti Legge dello scorso marzo, il Governo ripristina il meccanismo del “gasolio professionale” per le imprese di autotrasporto. Questo provvedimento vuole cercare di arginare una possibile crisi nel settore dell’autotrasporto dovuta a un impatto negativo sui bilanci delle aziende causato dai precedenti provvedimenti.
A marzo 2022 infatti il Decreto Legge n. 21 e il Decreto Ministeriale n. 67 avevano sostanzialmente cambiato la struttura che stava alla base della regolazione del prezzo del gasolio per gli autotrasportatori. Per il controllo dei consumi di carburante e dello stato di manutenzione dei veicoli in ogni momento, tutti i mezzi pesanti devono avere installato il cronotachigrafo digitale.
Accise carburanti per autotrasportatori: cosa prevede il Decreto Legge
I provvedimenti di marzo 2022 riguardavano:
- L’adeguamento del corrispettivo in base alle variazioni del prezzo del gasolio sulla base delle rilevazioni mensili del MITE (Ministero della Transizione Ecologica).
- La riduzione delle accise di 25 centesimi al litro per tutti.
Questo ha causato gravi difficoltà alle aziende del settore. Le modifiche hanno prodotto effetti negativi per le imprese, penalizzando le tariffe dei servizi offerti da queste. Il taglio delle accise carburanti, poiché attuato in modo indifferenziato su privati e aziende, ha avuto un impatto consistente sui bilanci delle aziende causando una minore crescita e, conseguentemente, un minor ritorno economico. Questi provvedimenti hanno posto le imprese nella condizione di dover sopperire loro stesse all’aumento del costo del carburante. Non è stato infatti possibile rideterminare per tempo le proprie tariffe in modo da poter sgravare l’incremento del costo della materia prima sui clienti.
Il Governo ha tuttavia sancito degli interventi di ristoro per le imprese di autotrasporti per attutire l’ammanco fiscale. Nonostante ciò l’impatto sui bilanci è stato tale che la capacità di investimento e patrimonializzazione di queste imprese rimarrà sicuramente ridotta nel prossimo futuro. Il Decreto Legge n. 179, detto Decreto Legge Carburanti prevede “Misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti e di sostegno agli enti territoriali e ai territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi meteorologici”. Quindi si propone di rimodulare le aliquote di accise dei carburanti.
Dal primo dicembre infatti il prezzo di benzina e gasolio aumenterà per gli automobilisti, poiché lo sconto sui carburanti passerà da 25 centesimi €/litro a 15 centesimi €/litro (IVA esclusa). Tuttavia, questa volta le aziende di trasporti godranno di diverse agevolazioni. Nello specifico, per tamponare parzialmente i danni causati dai precedenti Decreti Legge, ripristina il rimborso delle accise carburanti per autotrasportatori riattivando il cosiddetto meccanismo “gasolio professionale”.
Cosa è il meccanismo del “gasolio professionale”
Il gasolio professionale, o commerciale, è il carburante usato da imprese di autotrasporto che impiegano veicoli con una massa superiore a 7,5 tonnellate e motori Euro IV e V. Il precedente DL prevedeva che le agevolazioni per questa categoria scadessero a novembre, con il nuovo DL Carburanti sono invece previste ulteriori agevolazioni per le aziende di autotrasporti fino al 31 dicembre 2022. La riattivazione del meccanismo “gasolio professionale” è una di queste.
Dopo le numerose richieste e lamentele delle associazioni di categoria, nel mese di dicembre è stato infatti ripristinato il rimborso accise di 64,18 euro ogni mille litri di gasolio consumato. Tale dato deriva dalla differenza tra la nuova aliquota accise carburanti che corrisponde a 467,40 euro per mille litri e quella del gasolio professionale, 403,22 euro per mille litri. Le accise carburanti per autotrasportatori dovrebbero tuttavia avere un valore di 617,40 euro ogni mille litri per ritornare ai livelli di recupero precedenti. Questa situazione sarebbe attuabile solo se il costo industriale del raffinato tornasse ad avvicinarsi a quello di dicembre 2021/gennaio 2022.
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