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Perché nel rally il freno a mano funziona diversamente

Perché nel rally il freno a mano funziona diversamente

Una cosa che colpisce spesso i profani che si avvicinano al mondo del rally e del racing è – oltre alla velocità – l’agilità straordinaria delle vetture che gareggiano. Si tratta di veri e propri bolidi che sono in grado di passare da un rettilineo a briglia sciolta ad una curva stretta e di nuovo ad un rettilineo in maniera fulminea e riuscendo a conservare l’assetto dell’auto in maniera eccellente.

 

Un ruolo enorme in questo risultato è da attribuire alla capacità dei piloti, che grazie all’esperienza di anni e anni di pista, nervi saldi e riflessi fulminei, sono in grado di gestire con grande perizia le schegge a quattro ruote di cui sono al comando su ogni terreno, asfaltato, irregolare o sterrato – è il caso del rally – che sia.

 

Ma bisogna decisamente riconoscere che anche la tecnica gioca un ruolo preponderante nell’assicurare al veicolo queste prestazioni fenomenali, assicurando al pilota la certezza di avere un mezzo di cui si può fidare al 100%.

 

Le vetture sono infatti customizzate in modo tale da gestire sforzi e velocità che le proprie controparti “cittadine” non potrebbero mai gestire. Allestimenti più spartani e utilitaristici in modo da alleggerire il veicolo da inutili zavorre, barre duomi sulle ruote per rendere più stabili le vetture in sterzo, volanti più maneggevoli, pastiglie freno con miscele particolari, sospensioni ad hoc in grado di resistere a stimoli devastanti senza trasmettere forze al telaio.

 

Tra le varie componenti tecniche che giocano un ruolo importante nel rendere agili le vetture tra curve e rettilinei vi è il freno a mano idraulico, una tipologia di freno particolare senza il quale stringere le curve in derapata sarebbe praticamente impossibile.

 

Come funziona un freno a mano idraulico

Un freno a mano idraulico funziona infatti in maniera molto diversa dal tradizionale freno di stazionamento presente come dotazione obbligatoria sulle automobili.

 

Il classico freno a mano mette in tensione dei cavi di acciaio che attivano i freni posteriori del veicolo: si solleva la leva, i cavi si tendono, attivano i freni che bloccano le ruote posteriori del veicolo. Il freno a mano rimane agganciato e per rilasciare i cavi è necessario premere il pulsante in cima alla leva. In alcuni degli ultimi modelli di auto questo funzionamento è completamente elettrico.

 

Il freno a mano idraulico – come suggerisce il nome – ottiene lo stesso effetto tramite la compressione di un liquido: si tira la leva, il liquido si comprime, preme sulle pastiglie del freno che bloccano il disco.

 

Attraverso la compressione del liquido, un freno a mano idraulico, imprime molta più forza in molto meno tempo sul disco della ruota, causandone l’arresto quasi immediato, al contrario di un freno a mano tradizionale, che funzionando tramite cavi messi in tensione non riesce a bloccare la ruota con la stessa efficacia e nello stesso tempo.

 

Può sembrare poco, ma in una gara dove il tempo in cui si effettuano le azioni vale tutto, questo può fare davvero la differenza.

 

Si immagini ad esempio lo scenario in cui appunto ad un rettilineo segua una curva a zig zag molto stretta, seguita ancora da un secondo rettilineo. Un’auto monta un freno a mano idraulico, la seconda uno tradizionale. Un freno a mano capace di bloccare le ruote posteriori in maniera più efficiente può permettere di rallentare e sterzare alcuni secondi più tardi rispetto ad un freno a mano azionato da cavi di acciaio, che essendo meno efficiente, richiede che la curva sia presa con più largo anticipo.

 

In questo modo si guadagnano secondi preziosi, che in sport come racing e rally, dove conta il minutaggio, fanno davvero la differenza tra la vittoria e la sconfitta nella competizione.