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Divorzio e divisione dei beni: come procedere in modo equo

Con il divorzio cessano tutti gli obblighi, i diritti e i doveri stabiliti dal matrimonio, ma si tratta di un momento molto delicato anche per quanto riguarda il proprio patrimonio e i propri beni. Infatti, la fine di un matrimonio va a influire in maniera inevitabile sul patrimonio di entrambi i coniugi. La divisione dei beni dopo il divorzio varia in base al regime patrimoniale scelto al momento delle nozze. Infatti, quando due persone decidono di unirsi in matrimonio, in mancanza di una scelta specifica diversa, viene applicata automaticamente la comunione dei beni. In questo modo, i beni acquistati durante il matrimonio, diventano parte di un patrimonio unico comune ad entrambi i coniugi, che ne risultano proprietari al 50%. Invece, con la separazione dei beni, ognuno resta proprietario esclusivo dei propri beni, sia già posseduti in precedenza, che acquistati dopo il matrimonio. Per capire come procedere bisogna rivolgersi a un avvocato per divorzio a Trento che sarà in grado di tutelare gli interessi dei suoi assistiti.

Comunione dei beni e divorzio: quali sono i beni del patrimonio familiare

Quando si hanno i beni in comune, la proprietà di un bene, acquisito durante il matrimonio, risulta di entrambi anche se l’acquisto è stato fatto solamente da uno dei due coniugi. Pertanto, in questo caso, in sede di divorzio, possono configurarsi alcuni problemi. Con la separazione dei beni, invece, dopo il divorzio ognuno rimane il proprietario dei propri beni.

A stabilire quali sono i beni oggetto di comunione è l’articolo numero 177 del codice civile. Pertanto, ne fanno parte: i beni acquistati durante il matrimonio (sia da soli che separatamente) tranne quelli personali; le rendite e i guadagni derivati da un determinato bene, che siano stati percepiti e non consumati al momento dello scioglimento della comunione; i redditi percepiti dall’attività del coniuge non consumati sempre al momento dello scioglimento della comunione e le aziende fondate dopo il matrimonio e gestite da tutti e due i coniugi.

I beni ricevuti in eredità, in donazione oppure per un risarcimento danni non rientrato tra i beni in comune.

Divorzio, comunione dei beni e casa coniugale: cosa fare

Al momento del divorzio viene sciolta la comunione dei beni e, di conseguenza, i beni in comune devono essere suddivisi in parti uguali tra i due (anche i debiti, come il mutuo). Per quanto riguarda invece i beni che per natura sono indivisibili, questi devono essere venduti e la cifra ricavata va divisa in maniera equa tra entrambi. La via è invece molto più semplice per chi ha scelto la separazione dei beni, dato che non può esserci un conflitto circa la proprietà dei beni.

Per quanto riguarda invece la divisione e l’assegnazione della casa coniugale, va fatto un discorso a parte se sono presenti o meno dei figli. Se la coppia non ha avuto figli, la casa va assegnata a chi ne è il titolare esclusivo. Se ci sono figli, si cerca di lasciarli vivere ancora nella casa di famiglia, insieme a uno dei due genitori.