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Breve guida ai modelli di estrattore per viti

Purtroppo, capita spesso di trovarsi a fare i conti con un elemento di fissaggio rotto o danneggiato: a volte, basta una torsione troppo forte per spanare l’impronta o rovinare la testa di una vite o un bullone, altre sono gli agenti atmosferici e l’umidità a farlo ossidare e arrugginire.

Quando ci si trova in una situazione del genere, non esiste strumento migliore che l’estrattore di viti: un attrezzo sviluppato appositamente per riuscire ad estrarre dal foro l’elemento di serraggio bloccato senza rovinare la superficie che lo circonda.

Nell’articolo di oggi ci concentriamo proprio sull’estrattore di viti. Che tu sia un professionista o un appassionato di fai da te, continuando a leggere, potrai scoprire quanti modelli ne esistono e come usarli nella maniera corretta.

Estrattore per viti a cuneo

L’estrattore viti spanate è uno strumento molto diffuso che può essere acquistato su RS e altri siti Internet o negozi fisici specializzati. Il suo funzionamento è davvero semplice: permette di inserirsi all’interno dell’elemento di fissaggio danneggiato, agganciarlo e svitarlo.

Ma questi strumenti non sono tutti uguali; ne esistono molti modelli, tra cui tre principali che si distinguono per forma e principio di funzionamento. Ogni modello ha le proprie caratteristiche, i propri vantaggi e alcuni svantaggi.

Il primo modello che prendiamo in analisi è l’estrattore per viti a cuneo. Questo strumento ha la forma di un cono che deve essere colpito con un martello in modo da farlo inserire all’interno di un foro guida pre-praticato nella parte rotta dell’elemento di fissaggio.

La superficie del cono presenta una dentatura che permette all’attrezzo di incastrarsi nella vite o bullone. A questo punto, basta prendere una chiave inglese per afferrare l’estremità dell’estrattore per viti e svitarlo insieme a ciò che rimane dell’elemento bloccato. La procedura è molto semplice, ma bisogna fare attenzione a inserire l’estrattore esattamente al centro della vite.

Estrattore ad asta

Il secondo modello di estrattore per viti che ti proponiamo è quello ad asta che ha un principio di funzionamento molto simile a quanto appena visto, con una sola, grande differenza.

Questo modello di estrattore non è fatto a cono, bensì presenta un corpo allungato con una punta molto affilata, in grado di scalfire anche il metallo più duro. L’asta deve essere martellata all’interno di un foro guida pre-praticato nel quale si blocca per essere poi svitata con una chiave. Questo modello lungo e sottile è ideale per lavorare in spazi stretti come gli abitacoli delle automobili e per raggiungere elementi di fissaggio bloccati in profondità.

Estrattore per viti a spirale

L’estrattore per viti in assoluto più conosciuto e diffuso è quello a spirale. Si tratta di un cono filettato in senso opposto rispetto alla filettatura della vite o del bullone che si deve estrarre.

Al contrario del precedente, questo cono non viene colpito con un martello, ma avvitato con un trapano, sempre partendo da un foro pre-praticato al centro dell’elemento da estrarre.

I danni agli elementi di fissaggio

Capita spesso di trovarsi di fronte a un elemento di fissaggio rotto, ma non tutte le situazioni sono uguali.

In alcuni casi, la vite o il bullone si rompe sopra il livello della superficie in cui l’elemento è inserito, durante la procedura di serraggio. In altri, il danno si verifica al livello della superficie (la testa si rompe, il profilo si spana). In situazioni del genere, prima di usare l’estrattore per viti è possibile provare ad estrarre l’elemento con delle pinze.

Quando è il corpo del bullone o della vite a rompersi e il danno si trova sotto il livello della superficie in cui l’elemento è inserito, invece, non c’è altra soluzione se non l’estrattore.